Il forex è diventato una forma di investimento molta diffusa anche in Italia, specie da quando sono attivi online diversi siti che offrono tale servizio. Si tratta della possibilità anche per un piccolo risparmiatore di ottenere un guadagno dalla compravendita di valuta straniera, grazie alla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di rivendita. Ad esempio, se compro 1.000 dollari, quando il tasso di cambio tra euro e dollaro è di 1,30, avrò speso 1000: 1,30 = 769,23 euro. Se rivendo i 1.000 dollari, dopo un lasso di tempo X (qualche minuto, ora, giorno o mese dopo), quando il tasso di cambio tra euro e dollaro è pari a 1,28, avrò incassato 1000 : 1,28 = 781,25 euro. Il mio guadagno è stato, quindi, pari a 781,25 – 769,23 euro, ossia 12,02 euro, ossia l’1,56% della cifra investita. Ovviamente, se operò attraverso un broker, questi vorrà una fetta del mio guadagno, per cui dovrò tenere presente la percentuale che tratterrà.
Due sono le categorie principali di investitori nel forex: esperti, che vogliono monetizzare dalle loro conoscenze approfondite di finanza e mercati dei cambi; piccoli risparmiatori, poco o nulla preparati in materia, ma che decidono di affidarsi ai servizi di un forex broker per realizzare un guadagno anche immediato, puntando poco.
A questo punto, bisogna chiedersi cosa fa un forex broker e come capire se è quello che fa per te. Partiamo dal dire che un broker realizzerà un profitto sulla percentuale da te guadagnata con il gioco del cambio, per cui va rigettata la vulgata, secondo cui un broker guadagnerebbe dalle tue perdite. Risulta essere semplicemente falso e se ben ci pensi non ha senso.
Diversi elementi devono essere tenuti presenti per valutare la scelta di quello giusto. Anzitutto, devi verificare che sul sito del broker vi sia l’autorizzazione ad operare, rilasciata in Italia dalla Consob. Un sito web curato e costantemente aggiornato è un altro indizio positivo, così come devi assicurarti che il broker abbia recensioni positive da parte dei clienti, magari solamente digitando su un motore di ricerca il nome del sito che offre il servizio di mediazione. Se noti che molti clienti, apparentemente seri, lamentano scarsa serietà e denuncino l’inaffidabilità del broker, sarà meglio farsi un altro giro e puntare su qualcun altro.
Che tu sia un esperto o un completo ignorante in fatto di valute, è sempre consigliabile scegliere il broker che offre un servizio costante di analisi, anche grafica, che ti aiuti a capire come si stiano muovendo i cambi e quali elementi ne influiscono il corso nell’arco della singola seduta, della settimana o nel medio termine. In sostanza, un buon broker dovrebbe spiegarti di giorno in giorno quali siano i cosiddetti “market movers”, i fattori, cioè, che influenzano le contrattazioni. Se si attende, ad esempio, che una determinata banca centrale alzi i tassi, il sito dovrebbe avere l’accuratezza di avvertire che la relativa valuta sarebbe destinata nell’arco della/e sedute/e X ad apprezzarsi. E via dicendo.
Altro aspetto fondamentale è che venga assicurato nelle ore di contrattazione un servizio clienti, in particolare, quello telefonico. Questo, perché una chiamata potrebbe rendersi del tutto necessaria per avere all’istante chiarimenti su quanto stia accadendo nel corso della seduta a una valuta su cui si è investito. A parità di tutto il resto, sarebbe opportuno scegliere il broker che garantisca assistenza alla clientela in modo del tutto gratuito.
E preferibilmente si dovrebbero scartare anche quei siti che offrano il servizio applicandovi commissioni e/o canoni mensili fissi, quindi, slegati dalla realizzazione dei guadagni, perché ciò implica la possibilità che sia intaccato anche il tuo capitale, nel caso in cui i guadagni fossero inferiori ai costi fissi, in un determinato periodo di tempo.
Altro fattore per la scelta: assicurati che il funzionamento del sito sia quanto più semplice possibile, che un ordine possa essere eseguito con uno o pochissimi clic.
Inoltre, le commissioni in percentuale sul guadagno non dovrebbero essere eccessive, in sostanza gli spread dovrebbero essere minimi. A parità di tutto il resto, infatti, sarebbe più opportuno scegliere un broker che applica commissioni basse e una leva alta. Mediamente, un buon broker offre una leva di almeno 1 a 100, ma esistono alcuni che offrono una leva di anche 1 a 400.
Metti sempre in conto che un broker potrebbe anche fallire, cosa che accade se i clienti non guadagnano abbastanza per coprire almeno i costi del servizio offerto. Per questo, è consigliabile affidarsi a un intermediario che abbia una solida base di clienti seri ed esperti, in grado di azzeccare con frequenza le scommesse.
In caso di fallimento, in teoria potresti perdere fino al 100% della cifra investita, ma molto dipende dal tasso di legalità del broker, perché più è trasparente il modo in cui opera, maggiore è la tutela che la legge ti offrirebbe in questi casi.