Il forex è una delle forme più diffuse di investimento e consistere nel cercare di realizzare un guadagno dal movimento dei tassi di cambio tra una o più coppie di valute. Per capire l’importanza di questo mercato, si consideri che esso equivale a una media di 5.300 miliardi di dollari di controvalore al giorno, nel senso che vengono negoziati volumi quotidiani di una tale portata. Vediamo adesso un metodo utilizzato per cercare di interpretare la direzione che assumerà un tasso di cambio tra una coppia di valute. Introduciamo il concetto di media mobile forex, che come qualsiasi altra media è data dalla divisione della somma di una serie di valori all’interno di un periodo per il numero dei valori considerati. Per intenderci, tra 5 e 15, la media è 10.
La media nel nostro caso è data dalla suddivisione della somma dei prezzi riscontrati generalmente alla chiusura di ciascuna seduta in un arco temporale di riferimento. Il numero al denominatore è dato dalla quantità dei prezzi considerati. Tale media si definisce mobile, in quanto di volta in volta si considera un nuovo valore e si elimina il primo della serie. In sostanza, quest’ultima avanza di una posizione.
Ora, la media mobile è definita anche semplice, quando assegna importanza uguale a tutti i prezzi considerati, mentre è detta esponenziale, quando si assegna maggiore importanza ai prezzi più recenti. La prima è in sigla EMA, che sta per Exponential Moving Average, mentre la seconda è SMA, ovvero Simple Moving Average.
Il trader può scegliere a suo piacimento il numero dei valori da considerare per costruirsi la sua media mobile. Se essa è data da pochi prezzi, la media è veloce, nel senso che si muoverà più rapidamente, seguendo il prezzo e restando vicino ad esso. Se, invece, il trader prende in considerazione un numero più ampio di valori, la media è lenta, cioè tende ad essere poco reattiva ai prezzi e a distanziarsi da questi per la maggior parte del tempo.
Ci sono diversi modi per utilizzare le medie mobili nel forex. Il primo è di rappresentarne una sola su un grafico e osservare quando il prezzo si avvicina o la supera. Se il prezzo incrocia la media mobile al rialzo o al ribasso, si ha un’indicazione che il trend è cambiato da ribassista a rialzista o viceversa. E più sarà lenta la media mobile utilizzata, ovvero maggiori saranno i periodi considerati per costruirla, più saranno rari tali incroci. Ma è anche vero che il segnale che se ne ricaverà viene considerato più affidabile, ragion per cui si è soliti utilizzare medie mobili di 120, 200 o finanche di 300 periodi.
Un metodo alternativo consiste, invece, nell’utilizzare due medie mobili. In questo caso, il trend cambia, quando la media veloce incrocia la media lenta in una direzione. Lo spazio compreso tra le due medie mobili si definisce anche resistenza dinamica, perché quando il prezzo si avvicina ad esso, ne viene respinto, creando delle “ombre”, cioè il prezzo forma alcune candele abbastanza schiacciate con ombre sopra e sotto. Per ombra o shadow si intende quella linea superiore o inferiore alla candela, che è la parte più grossa.
A questo punto, possiamo affermare che l’utilizzo di medie mobili veloci possono esserci utili, quando cerchiamo di ricavare informazioni sulle variazioni dei prezzi in atto, ovvero anche per determinare la volatilità del mercato. Al contrario, una media mobile lenta servirà per lo più a segnalarci il trend del mercato.
Quando la media mobile più veloce taglia al ribasso quella più lenta, si potrebbe essere tentati dal commettere l’errore di acquistare. Invece, non solo non bisogna farlo negli attimi successivi all’incrocio tra le due medie, ma nemmeno per tutto il periodo in cui la media mobile esponenziale più veloce rimane al di sotto di quella più lenta.
I trader poco pratici tendono a comprare, quando ritengono con valutazione arbitraria eccessivamente basso un determinato prezzo, senza considerare altri segnali. Il trader più esperto tenderà a mantenere la posizione short, di vendita, fino al successivo incrocio di medie, anche se questo comportamento potrebbe apparire poco reattivo, rispetto alle variazioni dei prezzi.
L’esperto, infatti, conosce la generazione dei falsi segnali, definiti anche trappole, costruendo filtri contro di essi. Uno dei filtri più efficaci si ha con la costruzione di un pivot, ossia della zona più recente di massimo o di minimo relativo, a seconda che si compri o si venda. Individuato il pivot, l’acquisto avverrà al di sopra di esso, così come la vendita al di sotto.
Quando si utilizzano le medie mobili per il trading nel forex, lo stop loss non è ammissibile, perché saranno le stesse medie a segnalare quando una posizione va chiusa. Lo stop loss è quell’impostazione, che fissa la perdita massima sostenibile e che automaticamente chiude una posizione al raggiungimento di quella soglia.