L’indicatore stocastico è un indicatore di momentum frutto dell’intuizione di George Lane nel 1970, che ci mostra il prezzo di chiusura corrente di un titolo o bene, in rapporto alla serie di massimi e minimi dei prezzi in un range considerato. Generalmente, il lasso temporale che si prende a riferimento è composto da 14 periodi, ma nulla ci vieta di prendere in considerazione un numero maggiore o superiore di periodi.
Il simbolo dell’indicatore stocastico è %K e la formula è data da %D = 100 x ((C – L14)/(H14-L14)), dove C è il prezzo di chiusura più recente, L14 è il prezzo più basso nel range dei 14 periodi e H14 è il prezzo più alto nel range dei 14 periodi.
Adesso, si calcola una media mobile a tre periodi di %K, che chiameremo %D. Risulta essere importante, a questo punto, verificare in che modo l’andamento di %K incroci il valore di %D. Se %K incrocia %D dal basso verso l’alto, si ha un segnale di acquisto. Al contrario, se %K incrocia %D dall’alto verso il basso, si genera un segnale di vendita.
In pratica, l’indicatore stocastico ci fornisce un’idea sul prezzo corrente, ovvero se esso debba essere considerato alto o basso. Le due linee oscillano tra valori compresi tra 0 a 100. Se entrambe oscillano nel range 0-20, è probabile che prosegua il trend al ribasso del prezzo, mentre l di sopra di tale livello è possibile un’inversione di tendenza. La fascia 20-80 è neutra, nel senso che il trend tenderebbe a proseguire, mentre nel range 80-100 vi è un trend “bullish” e i prezzi raggiungono nuovi massimi.
Per valori inferiori a 30, %K segnala che il mercato si trova in una situazione di iper venduto, per valori superiori a 70, invece, che esso si trovi in uno stato di iper comprato. Nel primo caso, bisogna fare attenzione ai segnali di acquisto, perché è probabile che la domanda del bene o titolo sia destinata a salire e con essa il prezzo. Nel secondo, bisogna fare attenzione, al contrario, ai segnali di vendita, perché è probabile che il prezzo sia alto e che sia destinato a scendere per il gioco della domanda e dell’offerta. I valori possono essere variati a piacimento, in modo da adattarli allo strumento finanziario su cui stiamo operando.
Risulta essere importante precisare che l’indicatore stocastico non deve essere utilizzato per catturare il punto di inversione di tendenza del mercato, perché questo potrebbe entrare in una situazione di iper-comprato o di iper-venduto e rimanerci stabilmente, senza varcare la linea 20-80 di cui abbiamo parlato in precedenza