Analisi Tecnica e Forex – Cosa Bisogna Sapere

Il forex è un campo d’investimento sempre più diffuso anche in Italia, che consiste nella possibilità di realizzare un guadagno dalla compravendita di valute, speculando sulla differenza di prezzo tra il momento dell’acquisto e quello di vendita. Ipotizzando di acquistare 1.000 dollari, quando il tasso di cambio tra euro e dollaro è di 1,28, abbiamo investito 781,25 euro. Se il dollaro si apprezza e sale a un rapporto di 1,25 contro l’euro, significa che quei 1.000 dollari acquistati valgono adesso 800 euro, per cui se li rivendiamo, abbiamo ottenuto un margine di 18,75 euro, al lordo delle commissioni.

Ma l’analisi tecnica è quel supporto che ci aiuta a comprendere l’evoluzione dei prezzi tra una coppia di valute (il discorso è uguale per qualsiasi tipo di prezzo, sia esso di una merce o di un titolo), grazie allo studio dell’andamento dei prezzi del bene o valuta di riferimento in un determinato arco temporale.

In altri termini, si studia la storia passata di un prezzo e tenendo in considerazione determinati parametri la si utilizza per prevedere l’andamento futuro del prezzo stesso.

La logica sottostante all’analisi tecnica è che il mercato sconta tutto. Di conseguenza, una volta entrati in possesso dei dati relativi ai prezzi di un bene o valuta in un determinato arco temporale, non bisogna interpretare nulla, perché tali movimenti sono già comprensivi dei fattori economici, sociali e politici che ne hanno influenzato il corso.

Stando sempre a questa analisi, il trend di un prezzo tende ad essere costante nel tempo, fino al punto di rottura del supporto o “breakout”, che determina l’inversione di tendenza. Ad esempio, sulla base dell’analisi, potrebbe risultare che il cambio tra euro e dollaro sia destinato a portarsi fino a un minimo (per l’euro) di 1,2250. Nonostante momentanei movimenti di segno opposto, con la temporanei apprezzamenti della moneta unica in una qualche seduta, quindi, gli analisti riterranno che il trend per l’euro sarà ribassista fin quando non sarà toccato il punto di rottura – il cambio di 1,2250 – successivamente al quale vi potrebbe essere un’inversione di rotta del cambio.

Grazie a questi studi, quindi, sarà possibile fissare il momento migliore per comprare e vendere una coppia di valute. Nel caso sopra accennato, quando si sarà verificato il “breakout”, sarebbe conveniente acquistare euro e vendere dollari, perché da quel momento in poi il primo dovrebbe apprezzarsi, mentre i secondi dovrebbero deprezzarsi.

Nell’analisi tecnica, inglobando i prezzi tutti i fattori che determinano i loro movimenti in salita o in discesa, l’aumento di un prezzo è il riflesso della maggiore domanda del bene o valuta, mentre la sua diminuzione riflette un aumento dell’offerta. Nell’analisi fondamentale si è soliti fare il ragionamento opposto: se la domanda sale, cresce il prezzo; se l’offerta è abbondante, il prezzo scende.

Analizzando i “pattern” da oltre 100 anni si è potuto verificare che i movimenti dei prezzi hanno un andamento ripetuto nel tempo, per cui si può ipotizzare che anche in futuro manterranno tali andamenti.

L’analisi tecnica viene svolta tramite grafici lineari, a barre o a candela. Questi ultimi stanno diventando sempre più diffusi tra gli analisti, anche tra quelli principianti. Le candele sono barre e si distinguono in “inside” e “outside”. La prima si ha quando il suo range (dal massimo al minimo) è compresa all’interno del corpo della candela precedente, che prenderà così il nome di “outside”.

A differenza dell’analisi fondamentale, quella tecnica necessita di poche informazioni e ha il vantaggio di concentrarsi sul momento ideale in cui bisogna comprare e vendere, studiando i punti di rottura o “break out”, che a loro volta si distinguono in “breakout” di continuazione e quelli di inversione.

I primi implicano che quando una coppia di valute ha toccato il punto di rottura, i prezzi continuano a muoversi nella stessa direzione di prima. I “breakout” di inversione, invece, rappresentano un’inversione di tendenza, ossia i prezzi iniziano a muoversi nella direzione opposta a quella di prima.

L’analisi tecnica può trasformarsi in una profezia che si auto realizza, quando molti operatori di mercato prevedono lo stesso punto di rottura e lo stesso trend, con la conseguenza che modificano i volumi di acquisto e di vendita di una coppia di valute, nei fatti spostando la domanda e l’offerta nella direzione prevista.

Possono sfruttare l’analisi tecnica, in particolare, coloro che hanno una strategia di breve termine, rispetto ai cosiddetti “cassettisti”, ossia coloro che comprano per tenere la valuta per un periodo medio-lungo.

Si pensi a questo esempio: nel 1982, l’indice Dow Jones Industrial Average si attestava su valori sostanzialmente uguali a quelli del 1966. Chi aveva acquistato titoli in quell’anno e li avessi mantenuti fino al 1982, avrebbero ottenuto un rendimento lordo del 25%, incluse tasse e commissioni. All’interno del periodo, però, si erano registrati 5 cicli, per cui chi ne sfruttò i trend, acquistando ai prezzi minimi e vendendo ai massimi, potè realizzare un margine lordo del 900%. Questo esempio ci aiuta a comprendere che spesso è preferibile, seppur più rischioso, concentrarsi sui movimenti a breve dei prezzi, ma per farlo in maniera accurata serve l’analisi tecnica.