Ritracciamento di Fibonacci nel Forex

Il ritracciamento di Fibonacci risale al XIII secolo e si deve all’italiano Leonardo Pisano, detto Fibonacci, appunto, il quale scoprì una serie numerica che si ripete in vari ambiti, dall’economia alla musica, dall’arte alla biologia, etc.

Il forex si presta molto bene all’uso del ritracciamento di Fibonacci, in quanto si tratta di un mercato molto liquido. Partiamo dall’analisi di una coppia valutaria, l’euro-dollaro. Per prima cosa bisogna individuare il trend e tracciare i minimi e i massimi. Dobbiamo tracciare la linea del ritracciamento da sinistra a destra. Fibonacci aiuta anche a capire la durata del ritracciamento.

stocastico forex

In sostanza, dobbiamo individuare nel grafico le oscillazioni in alto e in basso, attraverso le cosiddette swing low e swing high. Le swing low sono barre basse affiancate da due barre più alte; le swing high sono barre alte, affiancate a destra e a sinistra da due barre più basse.

Il problema è scegliere gli swing più adatti. A tale fine sarebbe opportuno non utilizzare grafici troppo brevi e, quindi, conviene scegliersi grafici dalla durata di almeno mezz’ora. Se abbiamo un trend positivo, dobbiamo prendere uno swing low e mantenerlo premuto fino allo swing high più recente. Saranno così individuati i livelli di ritracciamento di Fibonacci. Se il trend è negativo, il procedimento è lo stesso, ma inverso.

Quindi, se il trend è positivo, per determinare il nostro target, cioè il valore di supporto o di ritracciamento, quello in cui avviene il rimbalzo o inizia la discesa, bisognerà prendere 3 punti sul grafico: uno di swing low, uno di swing high e il punto di swing low del ritracciamento. Ovviamente, saremo noi a decidere da quale swing low utilizzare per fare partire l’espansione di Fibonacci. Si può scegliere l’ultimo swing low o quello più basso dopo 30 barre.

Il solo utilizzo di Fibonacci porta difficilmente a risultati positivi, per cui è consigliabile usarlo in concomitanza all’uso di un indicatore o di un grafico a candela.

I livelli di supporto sono il 38%, il 50% e il 62%. Se si ha un trend rialzista per una coppia valutaria, il 50% rappresenta il supporto maggiore. Dopo avere toccato un valore massimo, i prezzi subiranno una flessione per la chiusura di alcune posizioni. A seconda di tale calo, si potrà valutare l’up-trend in corso: dato un livello massimo(0%) e minimo (100%), se il mercato scenderà fino al 38% senza violarlo e poi riprende un up-trend e rompe il massimo del periodo (0%), siamo in presenza di un up-trend forte, in grado potenzialmente di durare oltre le attese, grazie alla domanda sostenuta. Al contrario, se il mercato ritraccia fino al 62%, l’up-trend potrebbe rivelarsi debole.